Acquistare un carrello elevatore nuovo, o più di uno, è una scelta tutt’altro che semplice e...
Ottimizzare i processi produttivi, ridurre l’impatto ambientale e garantire un ambiente di lavoro più sicuro e gratificante: con queste tre voci possiamo riassumere la sfida del Decreto Transizione 5.0 approvato dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di condurre le imprese italiane a un livello superiore di digitalizzazione e sostenibilità.
Un nuovo approccio che mira a creare una vera e propria collaborazione tra le persone e le macchine, per aumentare la produttività e creare ambienti di lavoro più adatti a far emergere le capacità umane da una parte, e l’efficienza delle macchine dall’altra, mettendo l’innovazione al centro di strategie e investimenti.
Le agevolazioni per i carrelli elevatori
Il Decreto Transizione 5.0 che incentiva l’adozione di tecnologie all’avanguardia e la sostituzione di beni obsoleti, potenziando l’efficienza operativa e riducendo l’impatto ambientale.
Tra questi rientrano anche i carrelli elevatori e tutti quegli strumenti controllati da sistemi computerizzati o gestiti tramite sensori o azionamenti:
- per carico, scarico, movimentazione, pesatura e cernita automatica dei pezzi;
- sollevamento e manipolazione automatizzati;
- AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio sistemi attivi come RFID, sistemi passivi come ad esempio QR code, visori e sistemi di visione e meccatronici).
Le aziende possono beneficiare di crediti d’imposta significativi, dal 5 al 45% in base alla misura dell’investimento, per soluzioni sostenibili che devono necessariamente portare a un risparmio energetico minimo del 3% per le strutture produttive e del 5% per i processi produttivi; tale credito può essere utilizzato in una o più quote entro il 31 dicembre 2025 tramite modello F24, per cui è importante muoversi immediatamente, in quanto le tempistiche di produzione sono di circa sei mesi dalla data dell’ordine.
Nel caso in cui si opti per la procedura semplificata spettante ai beni "interamente ammortizzati" da almeno 24 mesi, invece, l’importo massimo del contributo è del 35%.
Cumulabilità strategica del Decreto Transizione 5.0
Il Decreto Transizione 5.0 è un’ottima opportunità per tutte le aziende che progettano di sostituire i propri carrelli elevatori e investire in innovazione, ma non è l’unica vigente.
C’è l’agevolazione Nuova Sabatini che, forte dei 1,7 miliardi di euro stanziati per il periodo 2025-2029, sostiene gli investimenti in beni strumentali, inclusi i carrelli elevatori, con contributi per l'acquisto o il leasing di macchinari e attrezzature produttive; l’agevolazione cresce di valore se i beni sono innovativi e conformi ai requisiti dell’Industria 4.0.
Ci sono gli incentivi INAIL 2025, contributi a fondo perduto fino al 65% dell’investimento, per l'acquisto di carrelli elevatori elettrici atti a migliorare la sicurezza sul lavoro e promuovere la sostenibilità, per un importo massimo erogabile di 130.000€.
Per le aziende con sede nel Mezzogiorno, inoltre, esiste la ZES Unica (Zona Economica Speciale), un’agevolazione che riguarda l’acquisto e i contratti di locazione finanziaria di macchinari, impianti, attrezzature e terreni per investimenti da 200.000 a 100 milioni di euro.
La grande differenza con il Decreto Transizione 5.0, inoltre, sta nella cumulabilità di quest’ultimo con le agevolazioni, ma non con il Credito d’imposta per investimenti in beni nuovi strumentali 4.0 in relazione ai medesimi costi ammissibili: maggiori informazioni a riguardo puoi trovarle nell’articolo “Agevolazioni 4.0 carrelli elevatori: benefici fiscali ZES e MiniPia”.
Noi di Elevo possiamo supportarti nella sostituzione del tuo carrello elevatore usato e nella predisposizione della pratica per usufruire degli incentivi anche cumulabili tra loro: per scoprire come, scarica la nostra guida alle agevolazioni Industria 5.0 >>
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