Transizione 5.0: come cambiare il tuo carrello elevatore usato e ottenere detrazioni

Supportare gli investimenti in materia di digitalizzazione favorendo la transizione green delle aziende attraverso un sistema di crediti d’imposta: questo l’obiettivo del Decreto Transizione 5.0, al cui interno ci sono anche interessanti incentivi per l’acquisto di nuovi carrelli elevatori.

A differenza del piano 4.0, che si concentrava maggiormente sull’automazione e la connettività, il 5.0 si focalizza sulla relazione tra uomo e macchine, promuovendo tecnologie all’avanguardia e riconoscendo un credito d’imposta sulla base di una percentuale degli investimenti fatti dalle aziende in materia di innovazione industriale, tra i quali rientra anche la sostituzione dei vecchi carrelli elevatori.

Gli incentivi per la sostituzione di beni

Il Decreto Transizione 5.0 è atto a sostenere tutti gli investimenti in beni strumentali, sia in termini di acquisto “ex novo” che di sostituzione macchinari, risultando quindi valido anche in caso di rottamazione di un vecchio bene.

In questo caso, però, è importante che tale bene abbia precise caratteristiche:

• essere "interamente ammortizzato" da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione preventiva (ex ante) al GSE per l'accesso al beneficio;
• non deve essere stato oggetto di incentivi recenti;
• deve essere sostituito con un bene tecnologicamente avanzato (requisiti Industria 4.0) e conforme.

Tra le spese ammesse per usufruire di tali incentivi troviamo anche quelle relative all’acquisto di carrelli elevatori elettrici, essenziali per ridurre i consumi energetici, purché tali operazioni siano realizzate entro il 31 dicembre 2025 e dichiarate attraverso l’apposita comunicazione di completamento non oltre il 28 febbraio 2026; considerando che i tempi di produzione medi si aggirano intorno ai 6 mesi, è importante quindi procedere in fretta!

Le agevolazioni fiscali previste dal Decreto Transizione 5.0 si manifestano sotto forma di credito d’imposta su base percentuale; affinché esso sia riconosciuto, però, è necessario che tali soluzioni riducano i consumi energetici almeno del 3% per le strutture produttive e del 5% per i processi produttivi.

L’entità del credito viene commisurata al risparmio energetico conseguito e al valore

dell’investimento, con percentuali che vanno:

• dal 35 al 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
• dal 15 al 25% per investimenti tra i 2,5 e i 10 milioni di euro;
• dal 5 al 15% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro.

A ciò si aggiungono altri benefici fiscali, come la possibilità di realizzare leasing o finanziamenti agevolati, o ancora la cumulabilità con altri bonus vigenti, di cui abbiamo parlato nell’articolo “Industria 5.0: incentivi per carrelli elevatori e innovazione industriale”.

Come ottenere i benefici fiscali

Per poter usufruire delle agevolazioni del Decreto Transizione 5.0 è necessario disporre di una precisa valutazione del bene o dei beni da sostituire (età, funzionalità, valore residuo), e della documentazione del nuovo investimento (preventivi, certificazioni e relazione tecnica); solo a questo punto è possibile iniziare l’iter procedurale con GSE o altri enti certificatori.

Tali operazioni non sono invece necessarie nel caso in cui si opti per la procedura semplificata spettante ai beni "interamente ammortizzati" da almeno 24 mesi, ma in questo caso l’importo massimo del contributo è del 35%.

Il decreto si rivolge a tutte le aziende che desiderano investire in progetti d’innovazione sul territorio nazionale con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici, senza distinzione di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale; sono escluse solamente le imprese in difficoltà finanziaria o che hanno ricevuto sanzioni interdittive.

Noi di Elevo possiamo supportarti nella sostituzione del tuo carrello elevatore usato e nella predisposizione della pratica per usufruire degli incentivi anche cumulabili tra loro: per scoprire come, scarica la nostra guida alle agevolazioni Industria 5.0 >>